venerdì 23 marzo 2007

mappa mentale



Uno dei possibili strumenti messi a disposizione dal web 2.0 è rappresentato dalla "mappa mentale collaborativa".
Ho tradotto la home e vi riporto il succo:
Con mind meister tu puoi usare in real-time una mappa mentale collaborativa.
è possibile aggiungere tutte le idee che ti passano per la mente(add an idea), o duplicarle cliccando in qualsiasi punto della mappa, o cancellarle(delete). La novità sta però nel poterla costruire in collaborazione di colleghi, ed è possibile salvare la matrice nel caso in cui volessi tornare indietro.
Il 21 febbraio 2007, la mappa era ancora in versione beta tester, ma il suo utilizzo sta migliorando abbastanza rapidamente e grazie a critiche eproposte provenienti"dal basso".

sabato 17 marzo 2007

Le macchine siamo noi



Vorrei cominciare a parlare di web 2.0 con un video, che più di tutti,fra quelli che trattano questo tema, mi ha colpita. L'avrò visto almeno 5 volte coinvolgendo parenti ed amici(sono pazza,lo so!).
Forse è più facile capire, in pochi minuti, il netto passaggio fra la scrittura lineare e l'ipertesto. Ricordo che, prima di iscrivermi all'università, lessi un libro sulle "tecniche di memorizzazione", dove veniva sottolineata l'importanza della mappa concettuale rispetto al testo lineare e scritto. Effettivamente, la nostra mente non è fatta di righe che vanno da sinistra verso destra, e dunque, la mappa concettuale, flessibile, fatta di "liberi" collegamenti, e magari arricchita anche da immagini e colori che evocano "emozioni", e dunque significative per il soggetto, risultano molto più efficaci.

Il messaggio del video va, però, oltre, mettendo in evidenza la "connettività" fra persone e culture diverse. Il video, con dei divertenti e curiosi "giochi di parole", cerca di mostrare le potenzialità del nuovo web e la costruzione globale e democratica delle conoscenze. "Le macchine siamo noi".

lunedì 5 marzo 2007

inquadriamo la situazione!

Come futura formatrice e educatrice sociale,sento,all'al di là della tesi di laurea, ti dover conoscere e far uso di tutti gli "strumenti"che un educatore attualmente ha a disposizione per svolgere efficacemente il lavoro e giungere con successo ai suoi obiettivi. In primis fra questi strumenti, la Tecnologia Didattica.
Mi scopro affascinata dal web solo da un anno a questa parte,facendone largo uso per condividere pensieri con amici nei forum e curiosare e scoprire cosa accade nel mondo. Palese intuito che la sua efficacia vada oltre...ma solo cimentandomi nella ricerca per la mia tesi e nel leggere qua e là cosa sia l'e-learning...ecco che scorgo la sua capacità e forza comunicativa ed educativa anche a livello professionale e soprattutto educativo.

Ho deciso di non postare prima di aver letto qualcosa qualcosina in merito ma poche settimane sono state sufficienti per capire quanto l'italia,ed in particolare le scuole italiane,siano arretrate e poco attente al nuovo scenario che,quasi indispettito,si erge vertiginosamente. In particolare il web 2.0 e l'e-learning 2.0.
Basti pensare alla situazione delle Università Baresi,dove noi studenti siamo ancora costretti a prender gli appunti delle lezioni di pedagogia o di letteratura stando seduti per terra;
o,ancora,basti pensare alla difficoltà di uno studente,magari non frequentante,che invano vede passare intere settimane, salvo qualche caso sporadico, prima di vedersi rispondere ad una e-mail da un professore(ammesso che quest'ultimo conosca cosa sia!).
Riflettiamo:stiamo davvero utilizzando ciò che di buono la tecnologia ci mette a disposizione per un aumento "qualitativo" della formazione universitaria(e non)?...Stiamo davvero forgiando(come spesso appare nei libri di innumerevoli esami nella nostra facoltà)"studenti,nonchè cittadini, attivi"e stiamo davvero valorizzando "l'informale" come negli ultimi anni l'UNESCO si è raccomandata?
Basti pensare a oltre il confine Italiano,dove la formazione a distanza o le aule virtulali rapprsentano già una "normale amministrazione"nelle istituzioni formative e dove alle elementari i bambini vanno a scuola con i tasca un palmare(fonte:ritorno alla scuola del futuro in www.edupodcast.it).

Cosa frena e spaventa gli educatori o gli insegnanti delle scuole in Italia? Forse che la formaione face to face sia usurpata da una "virtuale=fredda"? O semplicemente pigrizia e pochi stimoli?
Necessità di Sensibilizzare o Informare?
è con questi interrogativi che concludo il mio primo post...e apro a me,durante il mio percorso di ricerca..e a noi tutti, l'impegno nel cercar di rispondere a quanto ho fin qui detto.